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microblading sopracciglia

Il microblading è doloroso?

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Curiosità
  • Tempo di lettura:4 minuti di lettura
  • Ultima modifica dell'articolo:2020-09-15

Il microblading è doloroso? Cos’è e perché molti credono che lo sia

I trattamenti di microblading sono compresi all’interno della categoria del trucco semipermanente, divenuta negli ultimi anni sempre più popolare. Questa particolare tipologia include l’utilizzo di uno strumento che termina con una serie di microaghi, il cui obiettivo è quello di depositare il pigmento del colore concordato con lo studio di estetica solo sullo strato sotto-cutaneo. Già da una prima e sintetica descrizione di questo trattamento sorge spontaneo chiedersi dunque se il microblading e un trattamento di tipo doloroso e che cosa comporta. Ovviamente, deve essere operata una premessa doverosa per quanto riguarda la percezione di un eventuale fastidio quando si effettuano trattamenti di microblading. La soglia del dolore, infatti, varia molto a seconda del singolo individuo. Si tratta infatti di un criterio particolarmente soggettivo, che dunque non può prevedere una risposta valida per tutti. Al contempo però va detto che questo particolare trattamento è strutturato in maniera tale da risultare il meno doloroso possibile. Proprio in virtù della parte del corpo decisamente sensibile e delicata, i macchinari e le tecniche messe a punto sono pensati proprio per ridurre o evitare il più possibile il dolore.

Il microblading è doloroso? Ecco lo strumento delicato per un trattamento indolore

È proprio il tipo di strumento per come è pensato a consentire al trattamento di microblading di risultare molto gentile sulla pelle, come dimostrano i test effettuati su persone che si sono sottoposte al trattamento. Il microblading, che come anticipato nel paragrafo precedente, consiste in un trucco semipermanente delle sopracciglia, viene realizzato esclusivamente con l’impiego di una specie di penna sulla quale vengono apposte delle piccole punte. Quest’ultime sono composte da una quantità variabile di microaghi davvero sottilissimi. Grazie alla loro unione e all’azione sinergica possono rilasciare il pigmento sotto al derma senza alcun problema. Come molte altre forme di trucco permanente o semi permanente, il microblading richiede una minima penetrazione. Poiché ad essere colorato è per necessità solo lo strato superficiale del derma, l’operazione richiesta è minima. Sono in molti infatti a pensare che il microblading possa risultare doloroso come un tatuaggio. Nonostante le due tecniche si basino su di un principio molto simile, in realtà il pigmento viene iniettato con strumenti molto meno delicati rispetto quelli utilizzati nel microblading. Ecco perché molti soffrono durante una seduta di tattoo, mentre le opinioni generali di coloro che si sono sottoposti ad una o più sedute di microblading concordano nell’affermare che questo trattamento non risulta affatto doloroso.

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Creme anestizzanti: un aiuto per permettere a tutti di fare microblading

Oltre all’impiego di strumenti pensati per ridurre il dolore, esistono alcuni accorgimenti che consentono a tutti di approcciarsi a questo trattamento, anche a coloro che hanno una pelle estremamente sensibile. Per essere sicuri che il trattamento risulti indolore per tutti, infatti, prima di iniziare con la seduta si procede all’applicazione di creme che vantano proprietà anestetiche a livello topico. Così facendo si riduce in maniera drastica la sensibilità della zona sopraccigliare. La combinazione di questi due fattori, strumento delicato con micro-aghi e crema anestetizzante, permette alla totalità delle persone di avvertire al massimo la sensazione di un lieve pizzicore sulla pelle. Ecco perché questo trattamento è consigliato a tutti coloro che vogliono apparire sempre ben curati, con un viso simmetrico e uno sguardo profondo.